“verso zero” – 1980

“verso zero”
22–23 febbraio 1980
Teatro Garage – Genova
performance di Gianriccardo Scheri
con Maria Rosa Montiani e Enrico Scheri
musica su nastro di Amedeo Gaggiolo

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VERSO ZERO
(lungo le costanti tempo/ambiente, in direzione della realtà)

Il rapporto artista/pubblico è la vera sostanza dell’operazione artistica:
l’argomento, l’effettivo contenuto è la nostra presenza fisica reale, siamo noi come siamo,
nello spazio-tempo dello “spettacolo”.
L’intervento artistico è scegliere, privilegiare un mezzo, staccarlo dalla moltitudine
dell’ordine e del numero degli oggetti (lo zero)  
e trasformarlo in soggetto-specchio di sé, (farlo unità):
ma se non c’è oggetto d’arte non può funzionare il rapporto artista e pubblico,
non c’è arte…

Appunto, se non c’è spettacolo (proiezione di se stessi su altro/i)
siamo costretti a rimanere noi stessi fra gli altri, si è condotti verso lo zero:
in direzione della realtà (che origina il rapporto fra uomini che origina l’arte).
Un tentativo di portare gli elementi dello “spettacolo” al grado zero,
attraverso le costanti (il tempo, l’ambiente) e le variabili (la luce, l’azione, il suono).

Il tempo è interno/esterno senza separazione anzi questa identità è visivamente confermata
con la misurazione del suo trascorrere.
L’ambiente è riportato alla sua identità di contenitore, è “rivelato” nei suoi caratteri
ad esempio con la luce.
La luce non illumina l’oggetto, l’azione ma interagisce con il buio in modo autonomo
dagli altri elementi.

Così ristrette, negate le forme, le apparenze, resta, si afferma, ci insegue
il contenuto di noi presenza umana: per quanto ci si sforzi di “evadere”,
proiettandosi sugli elementi dello spettacolo, sono proprio loro a ricondurci verso il centro,
a noi stessi.

Testo di Gianriccado Scheri come presentazione della performance “Verso zero”

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